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Jabeur sostiene l’Arabia Saudita: “Non vedo l’ora di andarci. Le persone si dovrebbero informare meglio”-

Uno dei temi più delicati che il tennis si trova a dover affrontare in questi mesi è quello relativo alla possibilità che le WTA Finals si tengano nei prossimi anni in Arabia Saudita, con Riyadh candidata principale per ospitare il classico evento che chiude annualmente il circuito femminile. Una possibilità, questa, che non è stata accolta proprio nel migliore dei modi da due leggende del tennis come Martina Navratilova e Chris Evert, schieratesi apertamente contro l’organizzazione di una manifestazione così importante in quella sede. La critica di Navratilova ed Evert e la risposta della principessa Reema E lo hanno fatto in un articolo di opinione pubblicato sulle colonne del ‘Washington Post’ di cui riportiamo un passaggio: “Non solo è un Paese in cui le donne non sono viste come uguali, ma in cui il panorama attuale include una legge sulla tutela maschile che di fatto rende le donne proprietà degli uomini. Un paese che criminalizza la comunità LGBTQ fino al punto della possibile morte. Un paese la cui situazione a lungo termine in materia di diritti umani e libertà fondamentali è motivo di preoccupazione a livello internazionale da decenni”. Non si è fatta attendere troppo la risposta della principessa Reema bint Bandar Al Saud, ambasciatrice dell’Arabia Saudita negli Stati Uniti, che in un post sui propri social ha replicato a Navratilova ed Evert, accusandole di avere ‘stereotipi obsoleti’ e dichiarando che ‘non riconoscere i grandi progressi che le donne hanno fatto in Arabia Saudita denigra il nostro straordinario viaggio’. Jabeur si schiera con l’Arabia Saudita In merito alla questione si è espressa anche Ons Jabeur, prima tennista araba ad essersi aggiudicata un titolo a livello WTA e prima tennista africana a giocare una finale a livello Slam (Wimbledon 2022). La tennista tunisina è stata intervistata negli Emirati Arabi Uniti, dove si sta preparando per il Mubadala Abu Dhabi Open 2024, da ‘Agence France-Presse’ e ha difeso la posizione dell’ambasciatrice saudita: “La risposta della principessa Reema è stata incredibile. Penso che sia di classe ed elegante e ogni giocatore è rimasto colpito dal modo in cui ha affrontato la lettera di Martina e Chis”. Jabeur, che ha appena firmato una sponsorship con il marchio Kayanee (di proprietà del fondo di investimento pubblico dell’Arabia Saudita), ha poi proseguito: “Ovviamente non vediamo l’ora di andarci, personalmente io non vedo l’ora. È fantastico andare lì ed ispirare, non solo le donne ma anche gli uomini. Spero che se le WTA Finals si dovessero svolgere lì, io sarò una delle giocatrici scelte per fare una campagna e non solo per giocarci. Andare lì e fare molto di più che giocare semplicemente a tennis”. Infine la chiosa: “Sento che le persone dovrebbero essere più informare su ciò che sta accadendo in Arabia Saudita, più informate su come il Paese sta migliorando sempre più. E sento che è importante non ascoltare solo una parte, il che vale per ogni cosa ad essere onesti, non solo in questa vicenda. Onestamente mi sento sicura e mi sono sentita benissimo. Vorrei condividere questa esperienza con altri giocatori”. Fabio Barera ...

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